D’un tratto, mi volto, lo vedo, al di là del vetro,
solo centimetri, esiguo spessore, la vetrina,
Antea Spose, il mio abito, il mio inizio.
Di nuovo centimetri, misure, veli, ampi archi bianchi,
scivolano lungo il corpo, li sento, mi attraversano,
mi assorbono, leggeri, riemergo e si fondono,
li lascio cadere, piano, seguono i miei contorni,
è il mio vestito, sono io.